Per le baby invece è ancora notte fonda............
sabato 28 febbraio 2009
Rhum e Pera
martedì 24 febbraio 2009
Vaccinazione HPV problematica? Assolutamente no!
lunedì 23 febbraio 2009
Ciao zia Giusy...
Adenomatosi del Colon: due soppressori tumorali
venerdì 20 febbraio 2009
Pensieri confusi
giovedì 19 febbraio 2009
Primo centro HPV a Milano
Curato con cellule staminali: sviluppa due tumori
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http://www.corriere.it/
Mieloma multiplo, bortezomib e tè verde: KO
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http://www.corriere.it/salute/
martedì 17 febbraio 2009
lunedì 16 febbraio 2009
Rara mutazione genetica colpisce una famiglia trevigiana
domenica 15 febbraio 2009
La grande testuggine Kurma
Secondo la mitologia induista, Viṣṇu assunse le sembianze di una tartaruga e si pose sul fondo dell'oceano in seguito al diluvio universale. Sulla sua schiena fu posto il monte Mandara da parte delle altre divinità, in modo che potessero rimescolare il mare per individuare i tesori antichi delle popolazioni vediche.
Kurma è anche il nome di un rishi, figlio di Grtsamada.
Inizialmente associata al dio Prajapati, kurma venne quindi assorbita tra gli avatara (le discese salvifiche del dio Vishnu) e giocò un ruolo fondamentale nel famoso mito della zangolatura (metafora della creazione, ndr) dell’oceano. Prima che il mondo avesse origine, i deva (gli dei) erano continuamente minacciati dai danava (sorta di antidei demoniaci), per cui si erano rivolti a Vishnu, Signore della Provvidenza, che aveva consigliato agli dei di procurarsi l’ambrosia che rendeva immortali. Il prodigioso nettare giaceva nelle profondità dell’oceano di latte e per estrarlo gli dei avrebbero avuto bisogno dell’aiuto dei danava, per cui promisero loro una parte dell’ambrosia. Stretto il patto, la montagna cosmica (che in questo mito è il monte Mandara) venne collocata nell’oceano con legato attorno il serpente Vasuki, in modo da ottenere una zangola (arnese per fare il burro, ndr). Le due parti cominciarono a tirare il rettile, gli dei per la coda e i demoni per la testa, facendo girare la montagna come un frullino, ma questa cominciò ad affondare e allora Vishnu, assunta la forma di tartaruga, scese nell’oceano per fare da base al Mandara. Durante la zangolatura emersero esseri e oggetti meravigliosi: la bellissima dea Lakshmi, che divenne sposa di Vishnu; le Apsaras, ninfe celesti; Surabhi, la vacca dell’abbondanza; il cavallo bianco; la luna; il gioiello kaustubha che orna il petto di Vishnu; l’albero di parijata che esaudisce i desideri, etc. Ma nel frattempo si era sprigionato anche un velenoso miasma e Shiva, per salvare l’Universo, lo inghiottì prontamente striandosi la gola di blu e meritandosi il nome di Nilakantha (“Colui che ha la gola blu”). Finalmente emerse Dhanvantari, il medico degli dei, con l’ampolla dell’ambrosia fra le mani. I danava cominciarono a reclamare a gran voce la loro parte, ma Vishnu, assunte le spoglie di Mohini, una splendida fanciulla, li incantò con il suo fascino e distribuì l’ambrosia agli dei. Questi, rinvigoriti, sconfissero i danava e divennero signori dell’Universo.
sabato 14 febbraio 2009
Acqua e sale...
Tumore al fegato e cirrosi epatica
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Per fermare la diffusione della cirrosi, che inevitabilmente porta al cancro del fegato, bisogna innanzitutto agire sul fronte della prevenzione primaria.
Grazie alla messa a punto di nuovi farmaci antivirali oggi è possibile trattare i pazienti con epatite B, un virus verso il qual si era impotenti fino a qualche anno fa. Il trattamento dell'epatite C è invece ancora abbastanza complicato, esiste una terapia anche in questo caso ma attraverso una particolare associazione di due farmaci si riesce a bloccare la replicazione del virus solo nel 60 per cento dei casi.
I trattamenti locoregionali sono molto importanti in certi pazienti in quanto aiutano a rallentare significativamente la crescita del tumore. Spesso le persone in lista d'attesa per ricevere un nuovo fegato devono attendere anche molti mesi, si intuisce quindi l'importanza che assume il rallentamento della progressione della patologia. Per limitare i casi di pazienti gravi, oltre alla prevenzione primaria, non bisogna sottovalutare la prevenzione secondaria. I soggetti cirrotici dovrebbero effettuare ogni sei mesi delle analisi del sangue e un'ecografia epatica, in questo modo si possono individuare precocemente i tumori del fegato.
IEO: stop alla mortalità per cncro al seno in 10 anni
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Prostata: test delle urine
Uno studio dell’Università del Michigan, pubblicato sulla rivista Nature, si dice infatti "a un passo" dal rivoluzionario test: gli scienziati americani hanno infatti scoperto un gruppo di piccole molecole, riscontrabili nell’urina, prodotte dal corpo in presenza della forma aggressiva di tumore alla prostata. Per i ricercatori del Michigan, il test sarà realtà in pochi anni, massimo cinque.
"Una delle più grandi sfide che abbiamo di fronte nel carcinoma della prostata - ha spiegato il capo dei ricercatori, il prof.Arul Chinnaiyan - è determinare se il cancro è aggressivo. Spesso trattiamo in maniera troppo pesante i pazienti, perchè non siamo sicuri se sono affetti da una forma maligna o a crescita lenta. Con questa ricerca, abbiamo individuato un potenziale marker per il tumore aggressivo".
I ricercatori hanno esaminato 1.126 molecole prodotte dal corpo in un totale di 262 campioni di tessuto, di sangue o urine. Individuando circa 10 molecole - o di metaboliti - che sono state più spesso presenti nei campioni prelevati da pazienti con cancro avanzato. Un metabolita in particolare, la sarcosina, è stato trovato spesso a livelli elevati in campioni prelevati da pazienti con tumore avanzato, o con metastasi, ma non in tutti in campioni prelevati da tessuto sano.
La sarcosina si è rivelata così un indicatore migliore del progredire della malattia rispetto al tradizionale marcatore, una proteina chiamata antigene specifico della prostata. Inoltre secondo gli scienziati la stessa sarcosina può essere un potenziale bersaglio per nuovi farmaci.
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http://quotidianonet.ilsole24ore.com/
venerdì 13 febbraio 2009
La buona ragione
Una tartaruga passava in campagna la sua vita tranquilla. Un giorno le arrivò l’invito di una sua cugina, che abitava in città, perché andasse a trovarla. Spinta dal desiderio di vedere un po’ il mondo, la tartaruga campagnola accettò l’invito. La distanza non era molta, non più di un chilometro, ma per la tartaruga era già un bel viaggio. Si illuse tuttavia di compierlo in breve tempo e solo il mattino dopo si mise in cammino.” Con il mio passo sicuro e costante” pensò “prima di mezzogiorno sarò certamente arrivata. Giusto in tempo per sedermi a tavola”. Partì canterellando. Cammina, cammina, cammina… A mezzogiorno la tartaruga aveva percorso appena qualche centinaio di metri. Quando sentì batter dodici rintocchi ad un campanile, sbottò: “Che stupido campanile! Non sarà neppure un’ora che mi sono mossa da casa, e già suona mezzogiorno. Sono tutti sgangherati questi orologi e i campanari sono ubriaconi!”. Cammina, cammina… Il sole tramontò e le stelle spuntarono tremolanti, ma la tartaruga non era neanche a metà strada. Più arrabbiata che mai, si mise ad inveire: “Il mondo non è più quello di una volta! Il sole tramonta più presto, le stelle si affacciano fuori orario e le giornate non sono più di ventiquattr’ore!”. E, borbottando, riprese il suo cammino, maledicendo la strada, troppo sassosa e storta.
C’è sempre una buona ragione per pensare male del prossimo. :o(
"Il canto del grillo" Bruno Ferrero
Contro il cancro usiamo l'ORO!
mercoledì 11 febbraio 2009
Sport e tumore
Da grigia che era ieri la giornata, oggi posso dire con certezza che è bella nera nera! :o((( Malessere generale, casa al solito, beccato un virus sul PC... la zia del mio ragazzo ricoverata (anche lei tumore ai seni e ai polmoni) e ducis in fundo... è venuto a mancare un amico di papà, che giusto qualche mese prima di noi aveva iniziato il nostro stesso identico percorso... Oggi sono 9 mesi che è mancata Isa... insomma, questo numero 11 porta proprio SFIGA!!! :o( Siamo (sono) moralmente a terra...
Veniamo ad una notizia...
Mens sana in corpore sano scriveva il poeta latino Giovenale già intorno al 100 d.C. e molti studi scientifici nei secoli successivi gli hanno dato ragione. Per vivere in buona salute è importante godere di benessere sia fisico che psichico. Una regola semplice, che più volte è stata confermata da ricerche specifiche in ambito oncologico e che viene rilanciata da un sondaggio pubblicato sull’ultimo numero della rivista Cancer Epidemiology Biomarkers and Prevention: un’attività fisica regolare contribuisce alla migliore qualità di vita dei pazienti curati per un tumore polmonare in fase iniziale.
Gli scienziati del Fox Chase e del Memorial Sloan-Kettering Cancer Centers hanno intervistato 175 persone operate per un carcinoma del polmone non a piccole cellule ai primi stadi nei sei anni precedenti lo studio. I malati, tutti liberi da malattia (quindi potenzialmente guariti), avevano in media 68 anni al tempo dell’intervista e hanno risposto a un questionario in merito alla loro abitudini sportive prima e dopo l’intervento chirurgico. Lo scopo delle domande era proprio quello di valutare la loro qualità di vita in termini di benessere fisico, mentale e sociale e l’esito non ha lasciato dubbi ai ricercatori: «I pazienti che fanno sport costantemente mostrano un maggiore vigore fisico, un umore migliore e, in generale, un livello più elevato di salute».
Naturalmente non si tratta di fare maratone, ma una minima attività quotidiana, come passeggiare almeno mezz’ora al giorno con un’andatura veloce. Solo un intervistato su quattro ha però dichiarato di seguire le linee guida sul dopo-tumore proposte dai medici, che prevedono almeno 60 minuti alla settimana di attività intensa (corsa, jogging, cyclette, ad esempio) o 150 minuti di esercizio moderato, come una bella camminata. E il test sulla qualità di vita ne ha segnalato i benefici: i più sportivi hanno mostrato inferiori sintomi di depressione, una maggiore vitalità e meno fiato corto rispetto ai «colleghi» sedentari.
«Purtroppo la maggior parte dei pazienti operati non segue i suggerimenti sulla ginnastica – sottolineano gli studiosi americani -, soprattutto nei sei mesi successivi all’operazione, quando invece sarebbe già utile per recuperare un po’ di capacità respiratoria». Se da un lato è comprensibile che i malati si sentano indeboliti e abbiano minor vigore rispetto alla loro vita precedente, dall’altro sono ormai molti gli studi scientifici che depongono a favore di un leggero e costante sforzo graduale che li aiuta a recuperare sul piano psico-fisico.
Una ricerca inglese pubblicata sul Journal of Clinical Oncology ha provato, per esempio, come un moderato ma costante esercizio aerobico, tre volte a settimana, migliori il benessere delle donne operate di tumore al seno. Palestra e cyclette possono aiutare molte donne in terapia anticancro a guarire più in fretta, a sentirsi in forma nonostante le cicatrici, la chemio e la radioterapia, ma anche a stare meglio con gli altri, in famiglia e sul lavoro. Mentre uno studio su 65mila donne sostiene che l’attività fisica praticata fin dall’età dello sviluppo riduce del 23 per cento il rischio di un carcinoma mammario in pre-menopausa. Inoltre, in bambini e ragazzi con una neoplasia cerebrale muoversi per prendersi cura di sé e fare ginnastica aiuta a bilanciare i danni causati dalle cure.
Vera Martinella
martedì 10 febbraio 2009
Bah... che notizia!
Ieri ho letto sul Corriere una notizia: "La marijuana aumenta il rischio di cancro ai testicoli"!!! Ero indecisa se riportarla o meno. Insomma... io sono contraria in modo deciso anche a queste droghe leggere, perchè farsi del male di proposito??? Ero indecisa se postarla oppure no, per dovere di cronaca vi dico che potete leggere la notizia completa qui. Io mi rifiuto di riportarla! :o(
Intano posso dire che le giornate sono abbastanza grigie, sotto ogni punto di vista. Non ho voglia di scrivere nè di parlare, sono molto scontrosa e irritabile, perfino col mio ragazzo, povero! L'unica cosa che mi rende felice è che presto arriverà primavera e rivedrò scorrazzare le mie tartarughine in giardino e nel recinto!
domenica 8 febbraio 2009
Fegato: ablazione a microonde
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http://it.notizie.yahoo.com/
La tartaruga e la lepre
Un giorno gli animali del bosco stavano chiacchierando, quando la lepre disse: "io sono l'animale più veloce del mondo , e chiunque vorrà sfidarmi io lo vincerò!!"
TROPPA FIDUCIA NELLE PROPRIE FORZE PUO' ESSERE PERICOLOSA
sabato 7 febbraio 2009
Farmaci anti-infertilità sicuri per l’ovaio? Forse sì!
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http://www.corriere.it/
venerdì 6 febbraio 2009
Cancro alla Prostata: combattuto col vaccino del morbillo
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I meccanismi di difesa dal cancro
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Tumori infantili: cure mini-invasive per quelli cerebrali
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http://www.corriere.it/
Tu non mi basti mai!
Non ho nessun pensiero che non sia tuo;
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~ Gabriele D'annunzio ~
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giovedì 5 febbraio 2009
Cancro alla prostata e inquinamento luminoso
I ricercatori hanno così scoperto che nei Paesi in cui la quantità di luce artificiale è bassa si registra una incidenza minore dei casi di cancro alla prostata con 67 malati ogni 100mila abitati. Nelle aree in cui si riscontra un medio inquinamento luminoso notturno i casi di cancro alla prostata interessano mediamente 87 pazienti ogni 100mila, un aumento di circa il 30% rispetto ai Paesi con meno luce artificiale. Infine, nelle zone in cui si registrano i più alti livelli di inquinamento luminoso notturno si registra anche il maggior numero di casi di cancro alla prostata: 157 individui ogni 100mila abitanti, circa l’80% in più.
Il legame tra incidenza del cancro alla prostata e livelli di inquinamento luminoso sembra essere incontrovertibile. Un motivo in più per promuovere nuove soluzioni tese al risparmio energetico e all’abbattimento dell’inquinamento luminoso, che in alcuni casi si rivela estremamente dannoso anche per la flora e la fauna che ci circondano.
Fossile di tartaruga prova antico effetto serra
Improbabili i tumori causati da cellulari
Eh eh eh, parli del diavolo... e spuntano le corna! ;o)
Alla luce delle conoscenze scientifiche attuali «è improbabile che l'esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dalla telefonia mobile, attraverso l'utilizzo dei cellulari, possa causare un aumento dei tumori nella popolazione che li utilizza». Questa la conclusione cui è giunto il Comitato scientifico europeo sui rischi emergenti per la salute dei cittadini che, su domanda della Commissione europea, ha valutato oltre 200 nuovi studi relativi all'utilizzo di un cellulare in modo regolare durante un periodo di dieci anni, nello specifico valutando il rischio di neoplasie cerebrali. Gli scienziati europei hanno quindi raccomandato alla Commissione Ue, che aveva chiesto loro di aggiornare il parere sulla questione già espresso nel 2007, di effettuare studi a lungo termine (per un periodo fino a 20 anni) sui possibili effetti dell'esposizione a campi elettromagnetici in quanto ci sono tumori che hanno un lungo periodo di sviluppo. Per quanto riguarda invece i bambini, pur non essendo stati presi in considerazione nei lavori a disposizione e pur non essendoci nessuna indicazione che possano essere più sensibili, il Comitato Ue ha raccomandato studi specifici in quanto, nel corso della loro vita, i bambini saranno esposti per un più lungo periodo a questi campi elettromagnetici.
Nel loro parere sui rischi emergenti nella popolazione, gli scienziati europei hanno anche esaminato il possibile impatto sulla salute dall'esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza, come le linee di trasmissione ad alta tensione. Secondo gli esperti, in base ai dati a disposizione, c'è una correlazione tra l'esposizione a questi campi elettromagnetici e l'aumento della frequenza della leucemia infantile in Europa: in questo caso gli scienziati non parlano di casualità ma di correlazione e raccomandano alla Commissione europea di ricercare le vere cause.
Obiettivo: CRONICIZZAZIONE
mercoledì 4 febbraio 2009
GIORNATA MONDIALE CONTRO IL CANCRO
http://www.corriere.it/