mercoledì 31 dicembre 2008

Buon 2009!


Non sono dell'umore adatto, ma apprezzate il mio sforzo. Vi auguro uno scintillante inizio Anno Nuovo, finalmente sta per finire questo brutto, terribile, schifoso 2008, anno bisestile sfigatissimo che, come tale, non si smentisce mai!!! In genere in questi momenti si fà il punto dell'anno passato, si pesano le cose positive e quelle negative... Oddio, la mia bilancia pende enormemente da un lato!!! Spero che il 2009 porti in tutti noi un bel pò di... culo!!! Sì, perchè nella vita conta tanto la fortuna! :o(
Si prospetta l'ennesima notte in bianco con i lamenti del mio dolce papà. Prima, e non mi vergogno a dirlo, mi sono stesa vicino a lui, nel lettone: mi sono proprio appiccicata, come una ventosa :o)
Mentre sentivo i suoi gemiti di dolore mal trattenuti ha iniziato ad accarezzami sulla schiena, come per confortarmi e rassicurarmi. Quei pochi secondi non li voglio dimenticare mai, nemmeno fra cent'anni...
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Ma veniamo alle cose più importanti, una notizia quotidiana sulla ricerca. Alcuni additivi usati comunemente negli alimenti possono rafforzare lo sviluppo del tumore al polmone. A sostenere questa tesi è uno studio coreano e americano, condotto su animali da laboratorio.
LO STUDIO – I ricercatori hanno osservato per quattro settimane la crescita di tumori polmonari in due gruppi di cavie pre-infettati con cellule tumorali: il primo alimentato con alte dosi di fosfati, il secondo no. Gli alimenti presi in considerazione sono carne, formaggio e bevande contenenti fosfati inorganici, soprattutto le cola. I fosfati sono utilizzati per migliorare la consistenza degli alimenti e aumentare la percentuale di acqua trattenuta. Al termine del mese di osservazione, il gruppo alimentato con fosfati ha mostrato una più rapida crescita tumorale rispetto all'altro. La spiegazione, secondo i ricercatori, sarebbe da attribuirsi a una azione «favorevole» dei fosfati sulla crescita delle cellule polmonari e a un meccanismo biochimico amplificato da questa dieta.

DATI ANCORA PRELIMINARI - «Lo studio è interessante perché sottolinea l'importanza delle ricerche sui fattori alimentari nello sviluppo e nella progressione dei tumori, ma i dati sono ancora troppo preliminari per derivarne alcuna indicazione pratica nell'uomo - commenta Sergio Harari responsabile della pneumologia all’Ospedale San Giuseppe di Milano -. Inoltre bisogna considerare il breve tempo della durata della ricerca, solo quattro settimane». Conclusioni degne di attenzione ma che devono ricevere conferme anche secondo Filippo De Marinis, direttore della pneumologia oncologica I all’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, che rimarca però la differenza che intercorre – soprattutto per uno studio scientifico - fra le cavie da esperimento e l’organismo umano.

FUMO, IL VERO COLPEVOLE - I tumori polmonari rappresentano in Italia la prima ragione di morte oncologica negli uomini e la seconda nelle donne. In questi ultimi anni, però, si è registrato un progressivo aumento di casi anche fra le donne. La ragione è semplice: ragazze e signore fumano sempre di più e la sigaretta è la prima causa di cancro al polmone. «Nel nostro Paese fumano ancora oggi circa 12 milioni di persone – aggiunge De Marinis -. Il tabacco è il primo vero colpevole delle neoplasie polmonari, accanto all’amianto, responsabile del mesotelioma pleurico. Non dobbiamo quindi distrarci da questo punto fondamentale, mentre purtroppo continua a crescere il numero di giovani e giovanissimi che cadono in trappola». Eppure bastano cinque anni di stop al fumo per diminuire del 20 per cento il rischio di morire per un carcinoma polmonare e dimezzare quello per malattie coronariche. Dopo 30 anni dall’ultima bionda, il pericolo d’ammalarsi diventa uguale a quello di chi non ha mai fumato.

AMICI E NEMICI ALIMENTARI – Esistono, comunque, delle regole da seguire per una corretta alimentazione, per uno stile nutrizionale che favorisca la prevenzione del cancro e di altre malattie croniche. Così come esistono cibi pericolosi e altri che invece sono amici della nostra salute, come ha spiegato Franco Berrino, direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, in un articolo pubblicato sull'ultimo numero del Pezcoller Foundation Journal: «Prima di tutto, carni e grassi animali vanno assunti con moderazione. Inoltre, è certa la formazione di alcune sostanze cancerogene durante la cottura dei cibi, specie ad alte temperature, per cui è meglio limitare fritture e grigliate. Studi condotti negli anni Settanta e Ottanta avevano già dimostrato inequivocabilmente il ruolo nocivo delle bevande alcoliche e quello protettivo di frutta e verdura nello sviluppo dei tumori delle vie aereo-digestive, dell’esofago e del fegato. In seguito, la protezione da frutta e verdure è stata riscontrata frequentemente anche per altri tumori (polmone e stomaco). Infine è certo il ruolo protettivo giocato da alimenti ricchi di fibre vegetali, sia cereali che verdura e frutta, per i carcinomi del colon-retto».

Vera Martinella




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