I ricercatori, studiano il tumore al pancreas, hanno scoperto il meccanismo molecolare che porta la malattia a sviluppare metastasi e diffondersi negli organi vicini.
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Il tumore del pancreas è spesso diagnosticato quando è ormai troppo tardi per asportarlo chirurgicamente e le possibilità di cura sono assai ridotte. Ora, per la prima volta, è stato scoperto il meccanismo che lo porta a diffondersi nell’organismo attraverso i nervi: si tratta del recettore di una proteina che fa parte della famiglia delle chemochine. E’ il risultato a cui è giunto, con il sostegno di AIRC, un team di ricercatori milanesi (Fondazione Humanitas in collaborazione con l’Istituto Scientifico San Raffaele) in uno studio pubblicato su Cancer Research.
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CAPIRE COME NASCONO LE METASTASI - Questa scoperta, secondo gli studiosi, potrebbe avere una grande importanza: la diffusione della malattia attraverso i nervi, infatti, è uno dei motivi per cui i tumori, anche se asportati chirurgicamente, ricompaiono nelle vicinanze o in altre parti dell’organismo. Ossia metastatizzano. «Le cellule maligne che lasciano la neoplasia d’origine per migrare lontano, colonizzare altri organi, riprodursi e formare altri tumori, sono uno dei principali problemi legati al cancro - spiega Alberto Mantovani, autore dello studio e direttore Scientifico di Humanitas -. Se il tumore fosse solo una malattia locale sarebbe più semplice sconfiggerlo, rimuovendolo chirurgicamente e con la radioterapia». Oggi infatti il tasso di guarigione nei tumori individuati precocemente è molto alto e la battaglia si concentra sulle metastasi. Prevedere, al momento della diagnosi, se e dove queste si svilupperanno, è determinante per la cura. «Perciò è molto importante capire in che modo, con quale meccanismo i tumori invadono e metastatizzano – prosegue Mantovani -. Una via è quella nervosa: alcuni tipi di tumori infatti, primi fra tutti quello del pancreas e del colon, invadono i nervi e li utilizzano come una vera e propria "autostrada" per diffondersi nei tessuti circostanti».
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LO STUDIO - E ora i ricercatori hanno individuato una delle basi molecolari che guidano il cancro del pancreas a diffondersi invadendo i nervi che lo circondano: la neoplasia esprime un recettore (CX3CR1) per una chemochina (CX3CL1) che viene espressa dai nervi. Individuato un meccanismo molecolare che sta alla base della sua diffusione, quindi, l’idea è sviluppare dei farmaci che vadano a bloccare questo "messaggio" e così facendo impedire che il tumore dilaghi a livello dei nervi. Inoltre l’interazione con i nervi sembra avere un ruolo importante nel dolore associato al cancro del pancreas e potrebbero quindi venire studiati farmaci antalgici ad hoc. Raro (sono circa seimila le nuove diagnosi ogni anno) ma mortale (solo il 5 per cento dei pazienti operati può sperare oggi nella guarigione): il cancro del pancreas è considerato un big killer, la quarta causa di morte per tumore nel mondo occidentale. Negli ultimi decenni la sua incidenza è sensibilmente aumentata, sia in seguito al miglioramento delle tecniche diagnostiche, sia per un aumento generalizzato dell’età media. Questo tumore colpisce infatti maggiormente la popolazione anziana, per lo più di sesso maschile e fino a qualche tempo fa il paziente affetto da tumore del pancreas era quasi sempre considerato inoperabile: nel 75 per cento dei casi lo stadio della neoplasia al momento della diagnosi è, infatti, già in fase avanzata. Oggi invece, grazie a farmaci mirati e a tecniche chirurgiche più avanzate le chance sono aumentate. La chirurgia, comunque, rappresenta ancora il solo mezzo in grado di offrire una possibilità di guarigione.
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