martedì 3 febbraio 2009

Cavie da laboratorio


Ogni volta che leggo di nuove ricerche, trovo che vengono fatti degli esperimenti su cavie di laboratorio che fanno ammalare per poi provare i vari farmaci o prodotti, a cui modificano il DNA etc etc... Messa in questi termini è una vera e propria crudeltà!

Premesso che amo da matti i miei animaletti, le mie 6 tartarughine e i 5 gamberetti, e che senza di loro difficilmente sarei riuscita ad avere attimi di serenità e sorrisi, purtroppo mi devo schierare dalla parte dei ricercatori e ammettere che i sacrifici delle cavie servono. Per cui quando trovo nelle piazze gli animalisti, se prima firmavo per loro, adesso non lo farò più. Certo, il mio è viscido opportunismo, ma se non ci fossero state, probabilmente saremmo ancora più in dietro con le sperimentazioni e molte vite non si sarebbero salvate o allungate. Con questo non voglio dire che la vita di un animaletto è poco importante o non ha dignità, ma se vi trovaste a scegliere fra il vostro cagnolino e vostro padre, cosa fareste? Per quanto, ripeto, stravedo per le mie bestiole, io, pur con enorme dolore, non avrei dubbi. E' vero, non sempre gli effetti miracolosi sui topini lo sono anche sugli esseri umani, ma loro sono e rimarranno uno step importante per la cura di certe malattie.

Da decenni gli animalisti si dibattono: non torturate gli animali in laboratorio per testare nuovi farmaci, è inutile. Da decenni gli scienziati rispondono: lasciateci lavorare, solo così possiamo mettere a punto nuovi farmaci e salvare vite umane. Il British Medical Journal ha pubblicato una ricerca che analizza in concreto quanto la sperimentazione sugli animali è stata efficace nel trovare nuove cure per gli esseri umani.
Tra i due litiganti, il terzo tenta di comprendere quanto sia fondato il dissidio. È questo, infatti, l'obiettivo di un articolo di sei pagine pubblicato dal British Medical Journal, nel quale un gruppo interdisciplinare di ricercatori, sparsi tra Gran Bretagna e Argentina, chiarisce in termini scientificamente rigorosi l'utilità e l'affidabilità della sperimentazione dei farmaci sugli animali, andando oltre la sterile polemica che da anni contrappone i difensori dei diritti delle cavie da laboratorio alla maggior parte degli scienziati, convinti che senza questo tipo di test lo sviluppo dei farmaci sarebbe molto problematico.
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Panorama 3/1/2007

2 commenti:

Anonimo ha detto...

anch'io la penso propro come te!
E' chiaro che sono contro la sperimentazione sugli animali dei prodotti igienici e di bellezza, anche perchè non è detto che un prodotto possa nuocere a loro e non a noi e viceversa.
Pero' quando si tratta di provare nuovi farmaci allora sono d'accordo. Da non confondere pero' con la vivisezione e obbrobri di questo genere.
Le sperimentazioni debbono avere dei limiti anche etici, è chiaro. Poi comunque non scordiamoci che la sperimentazione finale e lunghissima viene fatta sugli uomini i quali si sottopongono dopo anni di protocolli, tutti strettamente seguiti dai medici, ad una cura sperimentale. Mio marito si è sottoposto ad una di questa (chemioterapia) . Il protocollo era al IV stadio quindi quello finale. Grazie anche a lui (ma avevamo alternative, poi?) altri potranno usufruire della cura. rosa
ps ho un nuovo piccolo cricetino a casa ed ha proprio la stessa faccetta del topino della foto. Si chiama Bob (anche lui) pero' di cognome fa dylan (come il cantautore) Il nome lo ha scelto mia figlia...un po' troppo "importante" per un topino piccino piccino. Chissa' se uno di questi giorni non lo sentiremo cantare di notte!!!

mithril ha detto...

No Rosa, non avevamo alternative: o le cure sperimentali, o cose che evidentemente i medici non ritenevano opportune..... Ma per Mauro mi sembra stia procedendo abbastanza bene :o)

Chissà come sarà carino!!!
Ti mancano solo i crevettes!!! ;o)))

Brava tua figlia, una signorinella buongustaia di musica! ;o)

Ho letto la mail... vedrò che posso fare, facebook non so proprio come funzioni!!! :o(

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