Beh, inutile fare la finta anche qui. Già devo fingere abbastanza a casa, almeno qui, in questo angolo di me, dico le cose come sono. Sto male. Nel leggere di tutte queste scoperte sul colon-retto io sto male! Probabilmente anche se queste cose si fossero scoperte 10 anni fa, noi non avremmo fatto tutti questi test preventivi, in fin dei conti non abbiamo mai fatto nemmeno ua colonoscopia, che poteva salvarci la vita, e sì che in casa c'erano stati più casi di tumore. Credo che anche noi abbiamo pensato, come la stragrande maggioranza della gente che "vuoi che capiti proprio a noi?"... ed eccoci qui. La notizia che riporto sembra davvero ottima, almeno un passo avanti si è fatto sicuramente, dato che non è solo una sperimentazione, ma è già un test approvato. più che tristezza, forse, provo amarezza per una possibilità che non abbiamo avuto...
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Il nuovo test molecolare KRAS, scoperto al Centro di Candiolo e al Niguarda, apre nuovi orizzonti per terapie personalizzate e più sicure
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Nel mondo Occidentale si accertano ogni anno 1 milione di nuovi casi di tumori al colon-retto, il terzo per diffusione nel mondo; neI 50% della casistica la malattia provoca delle metastasi. In Italia si ammalano di questo tumore 35.000 persone ogni anno, 17.000 delle quali raggiungono la fase metastatica. Nell’immediato futuro molti di questi pazienti verranno sottoposti al test scoperto al Centro di Candiolo e all’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano in modo da poter essere indirizzati verso una terapia personalizzata e con ridotti effetti collaterali. Il direttore del laboratorio di genetica molecolare del Centro di Candiolo, Alberto Bardelli, (Professore della Facoltà di Medicina dell’Università di Torino) insieme a Salvatore Siena, direttore oncologo dell’ospedale Niguarda Ce’ Granda, hanno scoperto e messo a punto il test KRAS, ora approdato alla pratica clinica. Fino ad ora non si sapeva perché solo alcuni pazienti affetti da tumore al colon-retto con sviluppo di metastasi rispondevano alle cure dei nuovi farmaci a base di anticorpi monoclonali (Cetuximab e Paritumumab) diretti contro il recettore denominato EGFR. In particolare, il dottor Siena in fase di sperimentazione aveva verificato che la terapia era efficace (e cioè che le metastasi si riducevano) nel 10-15% dei pazienti. Il problema è stato studiato dai ricercatori di Candiolo e di Milano, i quali hanno inizialmente scoperto che la cura non dà risultati quando la cellula tumorale presenta una mutazione del gene KRAS o BRAF. Queste mutazioni sono presenti nel 40-50% dei casi, nei quali e’ dunque inutile ricorrere ai farmaci anti EGFR. I ricercatori hanno ora messo a punto un test che consente di verificare la presenza o meno della mutazione genetica della cellula tumorale. Per comprendere l’importanza della scoperta è sufficiente pensare che le terapie a base di anticorpi monoclonali provocano effetti collaterali ridotti rispetto alla chemioterapia tradizionale, ma sono anche assai costose, tra i 20 e 30 mila euro, mentre il costo del test è di soli 220 euro. La validità del test è già stata riconosciuta dall’Emea (l’Agenzia Europea per i Medicinali) e dall’Associazione dei Medici Oncologi Americani che nelle linee guida sull’uso dei farmaci a base di anticorpi monoclonali per la cura del tumore al colon-retto hanno riconosciuto la necessità preventiva del test.
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