Un'arma per le più giovani!
Sono quasi 7 mesi che è volata in cielo una piccola grande donna, mia cara amica, appassionata come me di tartarughe, Isabella. L'abbiamo persa nel giro di 4 mesi, non ho nemmeno avuto il tempo di capire cosa stava succedendo... Giovane, giovanissima e bellissima! E proprio pensando a lei, donna, madre, e alla sua storia, e a quello che mi diceva, che ho pensato di scrivere questo thread, anche se ormai è quasi un anno che è partita la campagna di vaccinazione contro il Papilloma Virus, Hpv, molto più diffuso di quello che si pensa. Lei mi diceva, dopo aver scoperto la cosa, di non sottovalutare i controlli, di fare il Pap-Test periodicamente, perchè mi potrebbe salvare la vita...
Di Hpv ne esistono di diversi sierotipi ma non tutti portano alla nascita del tumore del collo dell'utero. L'Hpv 16 e l'Hpv 18 sono i più importanti, in quanto sono in grado di provocare lesioni pretumorali responsabili del 70% dei tumori del collo dell’utero.
L’infezione da HPV è la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale, si stima che oltre l’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita. Il rischio di contrarre l’infezione comincia col primo contatto sessuale e può perdurare per tutta la vita, ma l’incidenza è più alta nelle donne attorno ai 25 anni. L’uso del profilattico riduce il rischio ma non protegge completamente da questa infezione. Nella maggior parte delle donne l’infezione è transitoria, asintomatica e guarisce spontaneamente; solo nel 10% circa diventa persistente. L’infezione persistente con HPV oncogeni è la condizione necessaria per l’evoluzione a tumore. Tuttavia di quel 10% con infezione persistente solo una piccola parte svilupperà il tumore del collo dell’utero in quanto il virus, pur necessario, non è sufficiente da solo a sviluppare il tumore. Fumo di sigaretta, uso prolungato di contraccettivi orali, coinfezione da HIV , più partner e più figli sono fra i fattori che contribuiscono allo sviluppo del tumore del collo dell’utero. Il tumore del collo dell’utero è dunque un esito raro di una infezione comune. Inoltre, si tratta di un processo molto lento: infatti possono passare anche 20 anni tra l’infezione e la comparsa del tumore.
Esistono in commercio due tipi di vaccini, il Cervarix e il Gardasil che contengono i due principali sierotipi (HPV16 e HPV18).
Si tratta di vaccini ottenuti mediante raffinate tecniche di ingegneria genetica, non contengono i virus vivi ma solo particelle dell’involucro esterno e quindi non sono infettanti, non possono riprodursi o causare malattia.
Da tutti gli studi è emerso che l’effi cacia è molto elevata ( 90-100%) nelle donne che non hanno ancora avuto rapporti sessuali e che non hanno quindi ancora contratto l’infezione; mentre nelle donne che hanno già avuto rapporti sessuali l’efficacia si abbassa a circa il 40%.
Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di somministrare il vaccino alle ragazze adolescenti nelle quali l’efficacia è massima. Anche in Italia è stata scelta la fascia di età del 12° anno di vita (cioè le ragazze che hanno compiuto 11 anni) per l’offerta attiva e gratuita di questo vaccino.
Si tratta di vaccini ottenuti mediante raffinate tecniche di ingegneria genetica, non contengono i virus vivi ma solo particelle dell’involucro esterno e quindi non sono infettanti, non possono riprodursi o causare malattia.
Da tutti gli studi è emerso che l’effi cacia è molto elevata ( 90-100%) nelle donne che non hanno ancora avuto rapporti sessuali e che non hanno quindi ancora contratto l’infezione; mentre nelle donne che hanno già avuto rapporti sessuali l’efficacia si abbassa a circa il 40%.
Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di somministrare il vaccino alle ragazze adolescenti nelle quali l’efficacia è massima. Anche in Italia è stata scelta la fascia di età del 12° anno di vita (cioè le ragazze che hanno compiuto 11 anni) per l’offerta attiva e gratuita di questo vaccino.
Il ciclo vaccinale consta di tre dosi da eseguire nell’arco di 6 mesi e il vaccino viene somministrato nel deltoide (parte alta del braccio) per via intramuscolare.
E’ bene ricordare che il vaccino protegge da circa il 70% dei tumori del collo dell’utero, da quelli cioè dovuti a una infezione da Hpv 16 e 18. Pertanto, anche se vaccinate, le ragazze dovranno eseguire il Pap-Test, un semplice esame che permette di identificare tutte le alterazioni cellulari del collo dell’utero e di intervenire con le cure necessarie prima della loro evoluzione in tumore.
E per chi ha più di 26 anni? Pap-Test, pap-Test, Pap-Test,...!!!!!
Qui potete trovare un PDF stampabile su 100 domande sul papilloma virus.
pdf del servizio sanitario regionale emilia romagna
http://www.riviera24.it/articoli/2008/03/14/38023/parte-la-campagna-di-vaccinazione-per-combattere-il-papilloma-virus
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