sabato 17 gennaio 2009

Mamy


In questi giorni è riapparsa troppa tristezza sul mio volto.
Al di là che le analisi di ieri di papà hanno confermato la situazione, per cui, volendo proprio vedere il bicchiere mezzo pieno, posso almeno dire che la situazione è stazionaria e non ci sono stati peggioramenti come prima di Natale, e al di là dei dolori forti per cui le gocce di Contramal non servono ad un piffero, la mia preoccupazione va anche a mia madre.
E' molto stanca, così tanto assorta in questa situazione che si dimentica delle cose che ha detto e fatto un minuto prima, e soprattutto, che perde l'equilibrio. L'altra notte è caduta dal letto perchè, alzandosi, le è venuto un giramento di testa. Non è la prima volta. E' preoccupatissima, comprensibile, gli ansiolitici fanno effetto, ma mica li può prendere sempre?! Io cerco di non farla stancare, ma non ce la faccio, a volte, nemmeno io! Forse sono carente di ferro, mi sento spesso spossata.
Ma adesso le mie preoccupazioni si sono raddoppiate. Dice che non ha tempo di curare se stessa, che deve pensare a papà. E così ora io mi ritrovo a dover pensare a lei e anche a lui. Oltre al fatto che anche per lui c'è la preoccupazione per come sta mamma. Insomma, siamo in tre e se non ci facciamo forza a vicenda, dove finiremo?
Quando si vivono certe malattie, oltre ai farmaci, si dovrebbe curare in simultanea anche l'aspetto psicolgico che la malattia stessa comporta, non solo nel diretto interessato, ma anche in chi vive quotidianamente con lui. Da questo punto di vista siamo un pò abbandonati a noi stessi.
Mia mamma avrebbe bisogno di staccare un pò, di riposare, riprendersi.
Intanto papà, come al solito, si lamenta per i dolori e quando gli arrivano fortissimi mi stringe forte le mani, le braccia, si stringe a me... come se potessi aiutarlo... magari potessi! :,,,,,,,o(((( Mi sento così impotente :o(
Passerà, dai, passerà anche questo momento e ricominceremo ancora più forti! :o)
Ho letto la firma di un ragazzo sul forum del TartaClubItalia, che dice:
BEATI i ragazzi con 7 R:
Ridere - Riflettere - Riconciliarsi - Rischiare -
Ricominciare - Ricredersi - Riscoprire.
Diventano capaci di ricreare la propria vita.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che dici è vero chi è vicino quotidianamente alle persone malate tende a dimenticare o a sorvolare sulle proprie malattie ...e cosi' nons i fa che aggravare il problema. Ci si stanca non ci si cura e non si riesce piu' a portare conforto a chi noi amiamo e non puo' badare da solo a se stesso. Ma sono solo parole..io a la tua mamma la capisco bene!!!
Stalle vicino e magari fai venire il dottore a casa cosi' da farle una visita..magari acocmpagnata da un piccoclo prelievo di sangue. In gamba raffa mi raccomando non mollare mai!!!!

mithril ha detto...

Ma certo che non mollo mai! :o)))
Per questo oggi ho fatto il tiramisù! ;o) che è un mezzo per far mangiare uova a papà e zuccheri a mamma :o))) ah, che bisogna inventarsi per far mangiare e star bene sti genitori!!! Ah ah ah!!! ;o)

Anonimo ha detto...

booono!! lo voglio anch'io!!!
me ne dai un pezzettino virtuale?
rosa

mithril ha detto...

Ne è rimasto giusto un pochino!!!
E' tutto per te! :o)))

Anonimo ha detto...

fatto! Mangiato in un boccone!!!Uhmmmmm

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