Mangiare troppo spesso carne e latticini potrebbe aumentare il rischio di sviluppare il cancro alla prostata. Lo suggerisce uno studio pubblicato di recente sugli Annals of Internal Medicine dal quale è emerso che una dieta ricca di questi alimenti fa salire i livelli dell'ormone IGF-1 (fattore di crescita insulinosimile, di tipo 1) che promuove la crescita cellulare ed è risultato associato a un rischio maggiore di sviluppare alcuni tumori, tra cui quello della prostata.
La ricerca è stata condotta da ricercatori dell’Università di Oxford i quali hanno esaminato i risultati di 12 studi precedenti, per un totale di circa 9 mila uomini coinvolti: 3.700 con tumore della prostata e 5.200 non ammalati, serviti come gruppo di controllo. I ricercatori hanno scoperto che gli uomini con livelli alti nel sangue di IGF-1 avevano fino al 40 per cento di probabilità in più di sviluppare il cancro alla prostata rispetto a quelli con livelli bassi. Il coordinatore della ricerca, Andrew Roddam, puntualizza che non è ancora chiaro fino a che punto l'alimentazione influisca sui livelli di IGF-1, ma pare che i suoi livelli possano essere fino al 15 per cento più alti nelle persone che mangiano molta carne e molti prodotti derivati dal latte.
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«E’ ormai evidente da tempo che l’alimentazione gioca un ruolo importante nello sviluppo del tumore della prostata -conferma il professor Francesco Rocco, direttore della I Clinica urologica dell’Università di Milano-. Osservazioni fatte in Cina sono molto esplicative in questo senso. Si è infatti visto che in chi vive nelle zone rurali i casi di tumore della prostata sono molto meno rispetto a quelli riscontrati in chi vive in città industrializzate come Pechino. Non solo, vari studi hanno evidenziato che i cinesi di campagna che emigrano negli Usa, dopo una generazione raggiungono la stessa incidenza di tumore prostatico dei bianchi americani. E il motivo di questo fenomeno risiede principalmente in diverse abitudini alimentari».
Tra gli alimenti considerati nemici della prostata, e non solo, rientrano quelli ricchi di grassi saturi, tra cui carni rosse e buona parte dei latticini. Ma vari studi hanno evidenziato che esistono anche cibi protettivi. «Un più basso tasso di tumore della prostata è stato riscontrato in chi consuma tanto tè verde e ha una dieta ricca di soia, probabilmente per l'azione dei cosiddetti fitoestrogeni che bloccano la crescita delle cellule della prostata. Effetti protettivi sulla prostata sono stati evidenziati anche in alcune verdure, in particolare nelle crucifere e nei pomodori, ricchi di licopene, una sostanza antiossidante» segnala Rocco. Non bisogna tuttavia dimenticare che il tumore della prostata è una malattia multifattoriale: conta l’alimentazione, ma contano anche l’età (incidenza e mortalità aumentano con l’aumentare degli anni) e la familiarità (a causa di una predisposizione genetica).
Antonella Sparvoli
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