mercoledì 7 gennaio 2009

Tumore al seno: prevenzione e aggressività


In tutto il mondo occidentale, il tumore al seno rappresenta la più frequente neoplasia che colpisce le donne, la sua incidenza è in costante aumento, tanto da essere considerato alla stregua di una vera e propria malattia sociale. Sono però diminuiti i decessi. Uno studio inglese pubblicato sul 'British Journal of Cancer', ha dimostrato che la diagnosi precoce è l’arma più efficace per sconfiggere il cancro della mammella grazie all’ecografia e soprattutto alla mammografia; sono importanti anche le pratiche di autopalpazione che consentono di individuare eventuali noduli e/o anomalie. Oggi peraltro si dispone di ulteriori mezzi diagnostici: la tecnica del mammotome che rimuove lesioni minimali, ma anche la risonanza magnetica che permette di individuare la malattia in fase iniziale, con la possibilità a volte di poter intervenire prima che si renda necessario un atto chirurgico demolitivo. Ecco perché sono fondamentali i controlli in particolari fasce d’età. Il tumore al seno, eccezionale infatti sotto i 30 anni, diventa poi sempre più frequente, raggiungendo il picco di incidenza maggiore tra i 50 e 60 anni. Affinché però risulti efficace, la diagnosi precoce deve essere effettuata con regolarità e secondo precise indicazioni, divenendo parte integrante delle abitudini di vita per ogni donna.
Alla Cattolica di Campobasso è attivo da tempo, il Centro Integrato di Senologia (CIS) che offre alle donne un percorso di screening, diagnosi precoce, terapia personalizzata, ed assicura un' attività multidisciplinare integrata. Nel C.I.S operano diverse figure professionali ad alta specializzazione (Chirurgo Oncologo, Chirurgo Plastico Radiologo senologo, Radioterapista, Psico-oncologo) per le patologie mammarie. Lo scopo è quello di rispondere in una unica sede a tutte le necessità correlate alla gestione della paziente affetta da patologie neoplastiche e non della mammella, garantendo appropriatezza, continuità di cura, introduzione e validazione nella pratica clinica di nuovi protocolli di trattamento.
Per informazioni telefonare dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle 16:00 ai numeri: +390874.312.3650.455


Intanto una ricerca americana effettuata dai ricercatori del Cancer Institute del New Jersey coordinati da Michael Reiss, ha scoperto un gene che gioca un ruolo decisivo nel rendere aggressivo il carcinoma mammario e quindi risulta particolarmente importante nello studio dei metodi per combattere il tumore al seno.
La notizia, annunciata dalla pagine della rivista “Cancer Cell“, rivela che si tratta del gene MTDH, il quale è stato individuato in donne malate di tumore aggressivo, in un numero di copie superiore al normale.
Tramite lo studio in laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che il gene trasferito in dei topi causava un aumento repentino delle cellule tumorali e una forte resistenza alle terapie. Qualora però, si interveniva geneticamente modificando e bloccando il gene, le cellule tumorali rispondevano meglio alle cure.
La ricerca prosegue e mira a creare farmaci specifici contro il gene in questione per bloccare la diffusione del tumore e rendere vulnerabili le sue cellule.
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