lunedì 23 febbraio 2009

Adenomatosi del Colon: due soppressori tumorali


I ricercatori dell'Istituto per la ricerca in biomedicina (IRB) di Barcellona, in Spagna, in collaborazione con quelli dell'Istituto catalano di ricerca avanzata (ICREA), hanno scoperto un nuovo meccanismo con il quale le cellule del tumore ricevono istruzioni per crescere in compartimenti limitati, cioè senza invadere altre aree del tessuto, come avviene nei primi stadi di sviluppo del cancro del colon, con la formazione di tumori benigni nell'intestino, noti come adenomi. Da questi tumori, se intervengono una serie di mutazioni e alterazioni genetiche, si sviluppa il tumore del colon. Secondo quanto viene riportato sull'ultimo numero della rivista Nature Genetics, che pubblica i risultati dello studio, gli scienziati hanno osservato che sulla superficie delle cellule del tumore adenomatoso sono presenti recettori chiamati EphB2 ed EphB3, che rilevano la presenza di alcuni ligandi nel tessuto sano intorno a loro. Grazie all'interazione tra i recettori e i loro ligandi si ha l'organizzazione della struttura del tessuto intestinale.
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La presenza dei recettori EphB2 ed EphB3 fa si che le cellule tumorali siano costrette ad ascoltare i segnali che ricevono dal loro ambiente, e di conseguenza il tumore cresce in uno spazio confinato, dal quale non è in grado di uscire. Eduard Batlle, ricercatore dell'ICREA, ha spiegato "Era ben noto che questi recettori funzionassero come soppressori tumorali, ma non sapevamo in che modo; ora siamo stati in grado di osservare che si tratta di una sorta di compartimentazione che impedisce al tumore di diffondersi. Via via che il tumore diventa maligno nelle cellule il programma genetico viene raffinato in modo da rimuovere i segnali che bloccano la crescita, inclusi questi due recettori, che impongono informazioni posizionali".
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