venerdì 13 febbraio 2009

Contro il cancro usiamo l'ORO!

Adoro l'oro... sono una donna... e ne sono sempre stata attratta. Mio padre ha fatto l'Ingegnere in una fabbrica d'oro in provincia... insomma, ci sono cresciuta con questo materiale! Ed ecco che ho letto questa curiosa notizia!
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Particelle nanometriche d’oro riscaldate per aggredire i tumori senza danneggiare i tessuti sani. E’ una fra le tante nuove applicazioni della fotonica, tecnologia che abbraccia la generazione, la manipolazione, la trasmissione, la rivelazione e l’utilizzazione della luce, cioè dei fotoni. I ricercatori europei che lavorano nel campo della fotonica si incontrano a Firenze oggi e domani per promuovere nuovi progetti finanziati dalla Commissione Europea nell’ambito della tematica Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (Ict) e per favorire lo scambio di informazioni, in particolare sulla nanofotonica, cioè quell’area di scienza e tecnologia che coniuga la fotonica con le nanotecnologie. Proprio dalla nanofotonica arriva un esempio estremamente interessante.
“E’ un nuovo approccio per combattere il cancro”, spiega Giancarlo Righini, direttore del Dipartimento Materiali e Dispositivi del Consiglio nazionale delle ricerche, “distruggendo le celle tumorali mediante nanosfere di oro. Gli scienziati possono attaccare a sferette d’oro con diametro 50 nanometri (1 nanometro è un milionesimo di millimetro e, per dare un’idea, circa 80.000 volte più piccolo del diametro di un capello umano) delle catene di molecole progettate per attaccarsi a celle tumorali. Iniettate in vicinanza di un tumore, le nanosfere vanno ad incollarsi alle celle tumorali; illuminando la zona tumorale con luce infrarossa, le nanosfere assorbono questa radiazione, riscaldandosi rapidamente e distruggendo così le cellule tumorali vicine. Il riscaldamento avviene solo in un’area molto ristretta e quindi il trattamento non danneggia le cellule sane”.
Al momento, negli Stati Uniti sono in corso test sugli animali, ma la procedura è studiata anche presso il laboratorio dell’Istituto di fisica applicata (Ifac) del Cnr nel polo scientifico di Sesto Fiorentino. Il gruppo guidato da Roberto Pini sta mettendo a punto nuove tecniche per la sintesi di nanosfere e nanotubi d’oro e per lo sviluppo di sistemi laser che, basandosi su effetti fotoacustici, possono permettere sia diagnosi sia terapia. La fotonica rappresenta una tecnologia applicabile a importanti settori: per esempio, quello delle comunicazioni dove le reti internet ad elevata velocità sono fondamentalmente basate sulle comunicazioni su fibra ottica. Nel settore manifatturiero l’uso di fasci laser focalizzati consente una serie di lavorazioni con elevata precisione e velocità.
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