Scende notevolmente la mortalità per tumore in Europa. Merito insieme di migliori stili di vita, più accurati programmi di screening preventivo e avanzamenti terapeutici. Ma le cifre restano allarmanti all’Est e in Russia, dove si scontano ancora gravi ritardi. E si registrano aumenti preoccupanti in altri Paesi, specie fra le donne, che hanno acquisito abitudini in precedenza tipicamente maschili, come fumo e alcol.
Secondo i ricercatori la persistente riduzione nella mortalità globale per tumore è dovuta soprattutto ai cambiamenti nel consumo di tabacco negli uomini, con la conseguente ampia riduzione di morti dovute a carcinoma polmonare e altre neoplasie fumo-correlate. C’è poi un costante calo nella mortalità per tumore gastrico e, più recentemente, per cancro del colon-retto(!!!!).
Gli esperti fanno notare come nei paesi sviluppati le chances di sopravvivenza siano in crescita grazie alla prevenzione e ai programmi di screening per la diagnosi precoce (non mi stancherò MAI di meterlo in evidenza, mai!!!), e per merito dei passi avanti fatti nei trattamenti anticancro. Cristina Bosetti del Dipartimento di Epidemiologia Mario Negri aggiunge: «Lo screening e la diagnosi precoce hanno contribuito alla riduzione nella mortalità per cancro della cervice uterina e della mammella, ma in questo secondo caso molto si deve soprattutto ai miglioramenti nelle cure. I progressi terapeutici hanno poi svolto un ruolo determinante nel calo dei decessi per tumore del testicolo, linfomi di Hodgkin e leucemie».
Secondo gli esperti la guerra al cancro si combatte partendo dai più noti fattori di rischio connessi con scorretti stili di vita: lotta al tabacco e interventi contro consumo di alcool, sovrappeso e obesità. Uniti a un’estensione degli screening, delle informazioni sulla diagnosi precoce e una condivisione (fra tutti i Paesi) dei più avanzati protocolli terapeutici.
Vera Martinella
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