domenica 1 febbraio 2009

Terapia antalgica



Il blocco peridurale

Il blocco peridurale consiste nel somministrare anestetico locale e cortisonici all’interno dello spazio peridurale, ovvero in uno stretto spazio collocato tra il midollo e il canale osseo della colonna vertebrale. Tale procedura viene effettuata al livello (cervicale, toracico o lombare) esatto ove la radice nervosa che si ritiene infiammata fuoriesce dalla colonna vertebrale andando ad innervare la parte del corpo in cui il paziente sente dolore.
È una procedura percutanea eseguita in anestesia locale con rischi relativamente bassi.



Neurostimolazione midollare e periferica

La neurostimolazione midollare consiste nel posizionare un elettrodo a livello peridurale (lo spazio peridurale è quella parte del canale vertebrale posta tra le pareti ossee delle vertebre e la dura madre, menbrana che riveste il midollo spinale) in modo da mandare un impulso elettrico che si sovrapponga all’impulso doloroso veicolato da una o più radici nervose. In questo caso, quindi, l’elettrodo deve essere posizionato al livello (cervicale, toracico o lombare) esatto ove la radice nervosa «entra» nel midollo. Il paziente, quindi, avvertirà una sensazione di formicolio nell’area dove solitamente avverte dolore. Qualora si riesca ad ottenere un miglioramento della sintomatologia dolorosa tale elettrodo viene successivamente collegato ad un pacemaker posizionato in una «tasca» sottocutanea. La procedura viene generalmente eseguita in anestesia locale associata a sedazione e richiede un ricovero ospedaliero.



Somministrazione subaracnoidea di farmaci

La somministrazione subaracnoidea di farmaci consiste nella infusione di farmaci direttamente vicino al midollo spinale tramite un catetere apposito. Tale catetere può essere poi collegato o a un piccolo serbatoio (porth a cath) sottocute a cui si collega una pompa esterna o a una pompa posizionata sottocute e che viene ricaricata solo una volta al mese. Tramite questa tecnica si possono somministrare diversi farmaci, anche se il farmaco prevalentemente utilizzato è la morfina in quanto per questa via ha una potenza 300 volte più alta che se somministrato per via orale (maggiore potenza e minori effetti collaterali). L’elevata potenza del farmaco utilizzato per tale via permette altresì di non incorrere in episodi di grave assuefazione al farmaco permettendo l’utilizzo anche per diversi anni. La procedura viene eseguita in anestesia locale associata a sedazione e richiede un ricovero ospedaliero. Le indicazioni principali per tale procedura sono quelle condizioni in cui si manifesta un dolore cronico neuropatico/nocicettivo resistente alla terapia per os e non responsivo ad alcuna tecnica invasiva. Tale tecnica si utilizza, ad esempio, nelle lombalgie croniche e nelle FBSS in cui il paziente trae beneficio dall’assunzione di oppioidi ma con presenza di effetti collaterali, in selezionati casi di pazienti con dolore neuropatico centrale, nel paziente con dolore per tumore per cui sarebbe necessario utilizzare dosi troppo alte di oppioidi, ecc. ecc.



Periduroscopia

La periduroscopia è una tecnica grazie alla quale, tramite un periduroscopio (sonda a fibre ottiche endoscopica), si può andare a «guardare» nello spazio peridurale lombare , per valutare se vi sono delle aderenze (reazione fibrosa causata da infiammazione) in tale spazio, che inglobano le radici nervose causando pertanto dolore. Lo spazio peridurale è compreso tra il canale vertebrale e il sacco durale, formato dalla dura madre e dalla aracnoide, due membrane (meningi). Questo spazio contiene radici nervose, arterie, vene e vasi linfatici. Con il periduroscopio, una volta evidenziata la presenza di aderenze è possibile risolvere o tagliare tali aderenze «liberando» la radice nervosa dalla reazione infiammatoria che si era creata intorno. La procedura viene eseguita in anestesia locale associata a sedazione e richiede un ricovero in day surgery/day hospital.



Neurolesione a radiofrequenza

La neurostimolazione midollare consiste nel posizionare un elettrodo a livello peridurale (lo spazio peridurale è quella parte del canale vertebrale posta tra le pareti ossee delle vertebre e la dura madre, menbrana che riveste il midollo spinale) in modo da mandare un impulso elettrico che si sovrapponga all’impulso doloroso veicolato da una o più radici nervose. In questo caso, quindi, l’elettrodo deve essere posizionato al livello (cervicale, toracico o lombare) esatto ove la radice nervosa «entra» nel midollo. Il paziente, quindi, avvertirà una sensazione di formicolio nell’area dove solitamente avverte dolore. Qualora si riesca ad ottenere un miglioramento della sintomatologia dolorosa tale elettrodo viene successivamente collegato ad un pacemaker posizionato in una «tasca» sottocutanea. La procedura viene generalmente eseguita in anestesia locale associata a sedazione e richiede un ricovero ospedaliero.

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