domenica 8 febbraio 2009

Fegato: ablazione a microonde

Una nuova tecnica chirurgica mini-invasiva denominata “ablazione a microonde” è già in via di sperimentazione presso il San Diego Medical Center, in California. Il suo utilizzo, secondo i ricercatori, permetterà di rimuovere i tumori epatici con estrema precisione, grazie al calore generato da un elettrodo.
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L'epatocarcinoma è una patologia sempre più diffusa nel mondo occidentale e attuali opzioni di trattamento sono rappresentate dal trapianto di fegato, dalla resezione parziale di una parte dell'organo, dalla chemioterapia, dalla radioterapia e dalla più recente tecnica di ablazione con radiofrequenza. La nuova tecnica chirurgica di ablazione a microonde, spiega Marquis Hart, chirurgo del San Diego Medical Center, consiste nella distruzione delle cellule tumorali attraverso il calore generato dalle microonde di un elettrodo. Attraverso una tomografia computerizzata, l'epatocarcinoma viene localizzato e perforato con un particolare elettrodo che emette microonde. Il calore generato dall'elettrodo permette di distruggere le cellule tumorali in circa 10 minuti a una temperatura che non supera i 60 gradi Celsius. “L'ablazione a microonde consente di rimuovere il tumore rapidamente e con estrema precisione”, afferma Marquis Hart, “e, nel caso di masse tumorali multiple, questa tecnica permetterà di trattarle simultaneamente e in maniera più efficiente rispetto alle tecniche di chirurgia epatica finora utilizzate”.
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Stefano Massarelli
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http://it.notizie.yahoo.com/

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao raffy,ho letto della terapia a microonde:bhè se fosse davvero possibile sarebbe stupendo!!
ma le case farmaceutiche se ne staranno buone?
speriamo non finisca come la di bella,un mio parente è stato salvato da quella cura,definita poi inutile....................

mithril ha detto...

Credo che tutto sia possibile! :o)
I problemi sono sostanzialmente due:
1. trovare un centro che sia all'avanguardia, che, possibilmente, faccia ricerca e sperimentazione. Non so tu chi sia (anonimo!!!) ma so che sei veneto/a, ti consiglio fotemente o il CRO di Aviano o anche Verona, ne ho sentito parlare molto bene.
2. bisogna vedere, quando si vorrebbero fare dei protocolli sperimentali, che il paziente rientra nei "canoni" della loro ricerca, in genere stabiliscono un'età, si concentrano su un certo stadio di quel tipo di tumore. Insomma, partono da un cerchio ristretto di pazienti per poi, via via, allargarsi.
Almeno questo è quanto ho capito chiedendo ai vari medici e leggendo in giro.
Chiunque tu sia........ in bocca al lupo!!!

Anonimo ha detto...

mamma mia pensa che bello un'infornatina al micronde e zacchete....
Scusa ma oggi voglio prendere la vita un po' alla leggera (sono a letto e non sto bene) smackette!! Rosa

mithril ha detto...

Spero tu stia meglio!
Un bacio! :o)

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